Il mito vuole che Ercolano sia stata fondata da Ercole, anche se la tradizione letteraria antica parla di una città degli opici-osci (antica popolazione di ceppo sannitico), passata poi agli Etruschi e infine ai sanniti. Scelta dai patrizi romani come luogo dove edificare lussuose ville, grazie alla bellezza e alla fertilità del luogo, in età augustea la città venne dotata di mura, acquedotto, terme, teatro, basilica e palestra, in parte danneggiati da un terremoto nel 62 d.C.
Nel 79 d.C. erano ancora in corso le riparazioni dei danni procurati dal sisma quando si verificò l'eruzione del Vesuvio e la città fu travolta da nubi ardenti di gas e ceneri ad altissima temperatura, che provocarono la morte, per shock termico, degli ercolanesi, e seppellirono le abitazioni sotto una coltre di ceneri alta fino a trenta metri.
A differenza di Pompei, qui gran parte degli edifici, come la casa di Argo, ha conservato anche le parti superiori, non distrutte dall'eruzione.
La visita a questa cittadina, che raggiunse i 4500 abitanti, deve assolutamente includere la casa del Rilievo di Telefo, con una raffinata decorazione in marmo, la casa di Nettuno e Anfitrite e i suoi mosaici, e la splendida d a dei Papiri, residenza patrizia dove sono stati ritrovati più di mille rotoli di papiro, oltre a sculture in marmo e bronzo e pavimenti marmorei, oggi esposte al Museo archeologico di Napoli. Belli anche mosaici e dipinti a tema marino presenti nelle terme; il torchio a vite in legno per stirare i panni che si trova nei pressi della casa del Tramezzo di Legno e infine la casa dei Cervi, una delle più ricche e decorate residenze della città.
Poco fuori l'area archeologica si incontra il teatro, capace di contenere circa 2500 spettatori. Ancora sepolto, è raggiungibile con una scala di settantadue gradini scavata nei detriti vulcanici solidificati che ricoprirono la città nel 79 d.C.