E' uno dei gioielli del golfo di Napoli, con il suo centro storico costruito su di uno sperone di tufo a picco sul mare. Passeggiando nel centro storico, ricco di alberghi di charme con ampi giardini e agrumeti, si incontrano la cattedrale romanica, con tele di artisti della scuola napoletana del Settecento; la chiesa della Congregazione dei Servi di Maria, che conserva d'interno una statua lignea del Cristo morto che nel giorno del Venerdì santo viene portata in processione da uomini incappucciati in nero; la settecentesca chiesa dell'Addolorata, con due originali altari in tufo, e lo splendido Sedil Dominova, unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi sedili nobiliari.
Costruito tra la il 1200 ed il 1300, per circa cinque secoli è stato il luogo di ritrovo di una parte dell'aristocrazia sorrentina, mentre la restante parte si riuniva presso l'ormai quasi scomparso sedile di Porta. Su via della Pietà, la più caratteristica tra le antiche strade urbane, si affacciano il trecentesco palazzo Veniero, l'elegante palazzo Correale e la Loggia di vico Galantariaro, un raro esempio di architettura dell'età aragonese influenzata dei maestri toscani.
La città è ancora in parte circondata da antiche mura, sulle quali si apre la porta della Marina Grande che probabilmente è stata, fino al Cinquecento, l'unico accesso alla città dal mare. Sorrento celebra la Settima santa con particolare devozione e numerose iniziative, tra le quali la processione dell'Addolorata che, nella notte tra il Giovedì e il Venerdì santo, sfila per le vie del centro aperta da una banda musicale che suona solenni marce funebri che accompagnano l'incedere lento degli incappucciati.
La processione più antica è però quella del Cristo Morto, si svolge la sera del Venerdì santo con i fedeli vestiti di un saio e nero, con il volto coperto da un cappuccio, che portano a spalla la statua del Cristo morto e deposto.